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Le minacce deepfake non sono più un rischio emergente, ma una realtà che impatta processi, reputazione e sicurezza delle aziende. Scopri le strategie concrete per proteggere la tua organizzazione.
1. Fiducia digitalmente responsabile: da “nice to have” a “must have”
Nel 2025, i deepfake alimentati dall’intelligenza artificiale non sono più semplici curiosità tecnologiche, ma strumenti sofisticati di manipolazione e inganno. In questo scenario, solo un approccio integrato fatto di consapevolezza, protocolli rigorosi e controlli proattivi può offrire una difesa efficace. Trasformare la vulnerabilità in resilienza digitale non è più un’opzione, ma una necessità per le aziende di ogni settore e dimensione.
2. Cos’è un deepfake?
Il deepfake è un contenuto audio, video o testuale manipolato dall’intelligenza artificiale, capace di sostituire l’identità di una persona reale con elevata credibilità.
Nel 2025, l’accesso alle tecnologie deepfake è più semplice che mai: bastano uno smartphone e pochi minuti per creare video o messaggi vocali ingannevoli. Alcuni tipi di attacchi deepfake, che hanno già causato perdite multimilionarie a molte realtà aziendali, ora sono in grado di operare in real‑time intervenendo anche in videoconferenze o chiamate false.
Un fenomeno sempre più diffuso è l’impiego dell’immagine di personaggi pubblici e figure note all’interno di video deepfake per pubblicizzare presunti investimenti, piattaforme di trading non autorizzate o applicazioni di dubbia affidabilità. Questi contenuti, spesso condivisi in modo virale sui social, possono indurre gli utenti a interagire con servizi non legittimi, con potenziali rischi per la tutela dei propri dati e delle proprie risorse economiche.
Perché i deepfake sono una priorità per le aziende nel 2025
Nel contesto aziendale, i deepfake non sono solo un rischio per la brand reputation: possono compromettere transazioni finanziarie, rapporti con clienti e fornitori, oltre a generare problematiche legali e di conformità.
Grazie alla maturazione dell’Intelligenza Artificiale, oggi un attaccante può:
Per un’azienda, questo significa che la fiducia digitale non è più solo un valore astratto, ma un asset strategico da proteggere e gestire con la stessa attenzione riservata alle infrastrutture informatiche.
Rischi concreti per le organizzazioni
3. Come difendersi: consigli pratici per aziende sicure
Educazione e cultura della verifica
In un contesto in cui i deepfake possono essere utilizzati per creare comunicazioni credibili ma ingannevoli, è fondamentale sviluppare una solida cultura aziendale della verifica. Ogni richiesta urgente ricevuta tramite canali digitali, soprattutto se legata a operazioni finanziarie o accessi sensibili, dovrebbe essere confermata attraverso canali indipendenti, come una telefonata diretta o un incontro di persona.
Formazione costante in tema di cybersecurity
Allo stesso tempo, è importante formare i collaboratori a mantenere un sano spirito critico, insegnando loro a verificare ogni messaggio anomalo. L’organizzazione dovrebbe prevedere sessioni di training periodiche con esempi concreti di deepfake, reali o simulati, coinvolgendo anche il management aziendale, spesso tra i bersagli principali. Infine, un protocollo di escalation interna ben definito permette di gestire rapidamente i sospetti e prevenire possibili danni.
Processi di autenticazione rafforzati
Affidarsi esclusivamente a un video o a una voce per confermare un’identità non è più sufficiente: occorre introdurre un’autenticazione multicanale che includa sempre un secondo livello di verifica, come l’uso di password dedicate, codici OTP o un contatto diretto. Per aumentare ulteriormente la sicurezza, è consigliabile implementare procedure aziendali rigide che prevedano approvazioni multiple e passaggi intermedi prima di validare operazioni sensibili. L’adozione di workflow di autorizzazione a più fattori, soprattutto per attività critiche come la firma di contratti o l’esecuzione di bonifici, riduce drasticamente il rischio di frodi basate su impersonificazione tramite deepfake.
Tecnologia di rilevamento e protezione preventiva
La tecnologia può essere un alleato strategico nella difesa contro i deepfake. Le soluzioni di analisi forense basate su intelligenza artificiale consentono di rilevare alterazioni in immagini, video e audio, individuando anche modifiche invisibili all’occhio umano. L’integrazione di tecniche di watermarking o perturbazione digitale può prevenire l’uso non autorizzato di immagini aziendali, rendendole meno appetibili per operazioni di manipolazione. Inoltre, l’esecuzione di penetration test mirati, che includano scenari di attacco deepfake, permette di testare la resilienza delle misure di sicurezza e di individuare eventuali punti deboli prima che possano essere sfruttati da un aggressore.
4. Best Practice
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