Documenti riservati di Ema sul vaccino Pfizer trovati nel Dark Web

Il rinvenimento ad opera del team di Cyber Intelligence di Yarix. Il leak contiene informazioni su produzione, validazione e commercializzazione del vaccino. È in corso un’indagine della polizia postale, allertata da Yarix.

DOCUMENTI RISERVATI DI EMA SUL VACCINO PFIZER TROVATI NEL DARK WEB, GRAZIE AL TEAM DI CYBER INTELLIGENCE DI YARIX
IL LEAK CONTIENE INFORMAZIONI SU PRODUZIONE, VALIDAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEL VACCINO
È IN CORSO UN’INDAGINE DELLA POLIZIA POSTALE, ALLERTATA DA YARIX

Empoli, 11 gennaio 2021 – Si riferisce all’attacco hacker subito da EMA – l’Agenzia Europea Del Farmaco – il leak rinvenuto nei giorni scorsi dal team di Cyber Intelligence di Yarix, linea di business Digital Security di Var Group. Oltre 33 Megabyte, 5 cartelle e 50 file di informazioni classificate sull’iter autorizzativo e commerciale del vaccino Pfizer-BioNTech (BNT162b2) in capo ad EMA: materiale rubato dagli hacker il 9 dicembre 2020 e al centro di attività investigativa da parte degli inquirenti di tutta Europa, alla ricerca di materiale documentale particolarmente sensibile perché relativo ad un oggetto – il vaccino contro il Covid – su cui si gioca la sostenibilità sanitaria ed economica del pianeta. La scoperta messa a segno da Yarix pone fine alla ricerca e dà l’avvio all’indagine della Polizia Postale italiana.

“I nostri esperti di cyber intelligence sono infiltrati, ormai da mesi, all’interno dei forum underground più frequentati, nel dark web, da hacker e personaggi della cybercriminalità internazionale. È grazie a questo delicato lavoro ‘sotto copertura’ e a competenze investigative ultra specialistiche, fiore all’occhiello per il nostro Paese, che è stato possibile scoprire il leak EMA/Pfizer: immediatamente abbiamo denunciato l’accaduto alla Polizia Postale, con cui abbiamo da tempo un accordo di collaborazione” – commenta Mirko Gatto, CEO di Yarix, linea di business Digital Security di Var Group – “Il ritrovamento ci dice molto della capacità delle cyber gang di infiltrarsi nelle organizzazioni pubbliche e private, al cuore di processi decisionali strategici. Il dark web diventa, così, lo spazio della ritorsione e del ricatto, in cui rendere pubblici dati sensibili che gli hacker non siano riusciti a farsi remunerare dalle proprie vittime o in cui riversare informazioni capaci di distruggere reputazione e sicurezza. Un territorio da conoscere e presidiare, con risorse e uomini addestrati a misurarsi con questo contesto di frontiera”.

DINAMICA DELLA SCOPERTA

  • In prima battuta, gli esperti di Yarix hanno trovato i documenti all’interno di un noto forum underground. L’autore del post contenente il leak avrebbe creato il proprio profilo appositamente per caricare le informazioni rubate, cessando successivamente ogni attività;
  • Il post dal titolo “Astonishing fraud! Evil Pfffizer! Fake vaccines!” riporta la data del 30 dicembre 2020 ore 19:30 ed è stato successivamente rimosso dagli amministratori;
  • Oltre al link per scaricare il leak (non più disponibile), il post rimanda ad un thread postato in un altro forum. Questa volta in lingua russa;
  • Proprio questo secondo post sarebbe quello originale, come suggerisce la data di pubblicazione (30 dicembre 2020 ore 15:25). Anche in questo caso, l’autore del post è un utente iscritto alla piattaforma solo per l’inserimento del materiale in oggetto;
  • Ad oggi il post originale, dapprima rimosso, risulta nuovamente disponibile sul dark web ed aggiornato con nuovi link di condivisione e file consultabili.


DENTRO IL LEAK

  • L’archivio scaricato è denominato “EMA_LEAKS.zip”. Pesa 33,4MB e contiene due ulteriori archivi (formato 7z) e un file di testo con la password di estrazione;
  • I singoli archivi contengono documenti riservati ripartiti in 5 cartelle e 50 file. Il materiale contiene numerosi riferimenti a personale di EMA, Pfizer-BioNTech e Commissione Europea.
  • L’analisi ha rivelato la presenza di estratti di conversazioni confidenziali fra il personale EMA e membri della Commissione Europea, relativamente al processo di produzione, validazione e commercializzazione del vaccino;
  • Sono presenti diversi screenshot e documenti PDF che rimandano al portale Eudralink, utilizzato internamente all’EMA per le comunicazioni sicure e riservato al solo personale autorizzato;
  • Non sussistono elementi certi che consentano di confermare che i dati recuperati siano solo una parte del Leak o se effettivamente includano tutti i dati sottratti nel breach. Certa è, invece, l’intenzione che il leak sottende da parte dei cybercriminali: quella di arrecare un importante danno di reputazione e credibilità a EMA e Pfizer.